Le dichiarazioni rese dai testi della società resistente non sono idonee a contraddire le affermazioni degli altri testi escussi e le dichiarazioni risultanti dall'accertamento ispettivo quando, come nel caso de quo, risentono del metus datoriale e provengono da dipendenti che non hanno diretta contezza dell'effettiva attività svolta dal giornalista. Così ha statuito la Corte d'Appello di Roma, con articolata ed autorevole pronuncia in un giudizio in cui l'accertamento oggetto di causa era in gran parte rimesso alle risultanze degli esiti testimoniali.
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