Il Tribunale di Roma, nella sentenza qui in commento, ritiene infondata l'eccezione sollevata dall'azienda resistente circa l'illegittimità del comportamento dell'INPGI che condiziona l'accoglimento delle istanze di rateizzazione, per importi superiori ad una cifra determinata, al rilascio di apposita fidejussione a garanzia del credito in quanto non previsto dal disposto dell'art. 83, co. 23, D.L. 112/08 convertito in L. 133/08.
Secondo il Giudice di prime cure, in caso di debiti contributivi, la concessione di una dilazione di pagamento non è obbligo di legge per l'Inpgi, ma una facoltà a beneficio delle aziende alternativa al recupero coattivo.
La norma citata dalla società è riferibile unicamente agli Enti previdenziali di diritto pubblico e non è invocabile né automaticamente applicabile nei confronti dell'INPGI che, a seguito della sua trasformazione in Fondazione di diritto privato, ha il potere di disporre in autonomia in determinate materie. Le dilazioni di pagamento concesse dall'Istituto determinate condizioni rientrano proprio nell'ambito di tale autonomia.
|