INPGI E LAVORO GIORNALISTICO
 
indici rivelatori della subordinazione nell'attivita' giornalistica
Corte d'appello di Roma,   Sezione Lavoro,   02/05/2019,   n.1133

La Corte d’Appello di Roma ha confermato l’accertamento operato dal Tribunale di Roma in merito alla natura subordinata dei rapporti di lavoro intercorsi tra alcuni giornalisti e l’azienda editoriale, respingendo nuovamente le tesi e le argomentazioni di parte datoriale che volevano attribuito carattere assorbente e decisivo ai contratti a progetto e/o collaborazione prodotti in atti. L’istruttoria documentale e testimoniale ha, infatti, confermato quanto accertato dagli ispettori di Vigilanza Inpgi in sede di ispezione. Le prove acquisite “hanno fornito pieno riscontro all’accertato vincolo della subordinazione descrivendo un’attività quotidiana, etero diretta, rispondente a esigenze variabili della produzione, sottoposta a controllo, pienamente e stabilmente inserita nell’organizzazione aziendale, effettuata con l’ausilio di strumenti messi a disposizione dalla datrice di lavoro, priva di qualsiasi rischio economico in capo ai giornalisti che venivano retribuiti in misura fissa”. La deposizioni assunte hanno escluso chiaramente che vi fosse stata la pattuizione di prestazioni singolarmente convenute e retribuite, ancorché continuative, secondo la struttura del conferimento di una serie di incarichi ovvero in base ad una successione di incarichi fiduciari, elemento questo decisivo per escludere la subordinazione. Anche l’ulteriore tesi aziendale per cui la subordinazione dovrebbe escludersi in quanto i giornalisti in costanza di rapporto con la società effettuavano ulteriore attività lavorativa in favore di altri committenti, è stata respinta dalla Corte d’Appello che, ripercorrendo i principi della Suprema Corte in materia, ha ricordato l’assoluta ammissibilità, per l’ordinamento, della contemporanea sussistenza in capo a uno stesso soggetto di un rapporto di lavoro subordinato e di altre collaborazioni.
 
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INPGI E LAVORO GIORNALISTICO

indici rivelatori della subordinazione nell'attivita' giornalistica
Corte d'appello di Roma,   Sezione Lavoro,   02/05/2019,   n.1133

La Corte d’Appello di Roma ha confermato l’accertamento operato dal Tribunale di Roma in merito alla natura subordinata dei rapporti di lavoro intercorsi tra alcuni giornalisti e l’azienda editoriale, respingendo nuovamente le tesi e le argomentazioni di parte datoriale che volevano attribuito carattere assorbente e decisivo ai contratti a progetto e/o collaborazione prodotti in atti. L’istruttoria documentale e testimoniale ha, infatti, confermato quanto accertato dagli ispettori di Vigilanza Inpgi in sede di ispezione. Le prove acquisite “hanno fornito pieno riscontro all’accertato vincolo della subordinazione descrivendo un’attività quotidiana, etero diretta, rispondente a esigenze variabili della produzione, sottoposta a controllo, pienamente e stabilmente inserita nell’organizzazione aziendale, effettuata con l’ausilio di strumenti messi a disposizione dalla datrice di lavoro, priva di qualsiasi rischio economico in capo ai giornalisti che venivano retribuiti in misura fissa”. La deposizioni assunte hanno escluso chiaramente che vi fosse stata la pattuizione di prestazioni singolarmente convenute e retribuite, ancorché continuative, secondo la struttura del conferimento di una serie di incarichi ovvero in base ad una successione di incarichi fiduciari, elemento questo decisivo per escludere la subordinazione. Anche l’ulteriore tesi aziendale per cui la subordinazione dovrebbe escludersi in quanto i giornalisti in costanza di rapporto con la società effettuavano ulteriore attività lavorativa in favore di altri committenti, è stata respinta dalla Corte d’Appello che, ripercorrendo i principi della Suprema Corte in materia, ha ricordato l’assoluta ammissibilità, per l’ordinamento, della contemporanea sussistenza in capo a uno stesso soggetto di un rapporto di lavoro subordinato e di altre collaborazioni.