INPGI E LAVORO GIORNALISTICO
 
le caratteristiche del rapporto di co.co.co. per i giornalisti fotografi
Corte d'Appello di Roma,   Sezione Lavoro,   17/04/2018,   n.1445

La Corte d’Appello di Roma ha ribadito che rientrano nelle collaborazioni coordinate e continuative quei rapporti aventi ad oggetto prestazioni “di facere” riconducibili allo schema generale del lavoro autonomo ove il prestatore d’opera svolge la sua attività in autonomia, con responsabilità e rischi propri, purchè caratterizzati dalla continuità, dal collegamento funzionale con gli scopi perseguiti dal committente e dall’esecuzione prevalentemente personale. Nel caso di specie sono stati ritenuti sussistenti i requisiti della collaborazione coordinata e continuativa in quanto, dall’istruttoria svolta, è emerso che i giornalisti fotografi - oggetto di giudizio - si relazionavano stabilmente con la redazione e svolgevano anche attività di ricerca di notizie nell’interesse della testata, coordinandosi con i redattori in merito alla necessità di loro eventuali trasferte e comunicavano le assenze per consentire alla redazione di determinarsi di conseguenza. Il collegamento funzionale con l’impresa è stato ritenuto, dunque, intrinseco nella funzionalizzazione di un’attività di quotidiana messa a disposizione delle immagini per la testata che sulle collaborazioni coordinate e continuative doveva fare stabile affidamento per la copertura informativa del territorio. Al contrario è stata ritenuta irrilevante la circostanza che i fotografi potevano rivendere le proprie foto ad altre testate e che l’attività poteva essere svolta, previo accordo tra più professionisti in larga parte incardinati nella struttura operativa della medesima redazione, con carattere di continuità. Si tratta, infatti, pur sempre di prestazioni di lavoro autonomo benché prive del carattere della occasionalità e rese in stretto coordinamento funzionale con le esigenze della testata al fine di consentirne la quotidiana operatività.
 
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INPGI E LAVORO GIORNALISTICO

le caratteristiche del rapporto di co.co.co. per i giornalisti fotografi
Corte d'Appello di Roma,   Sezione Lavoro,   17/04/2018,   n.1445

La Corte d’Appello di Roma ha ribadito che rientrano nelle collaborazioni coordinate e continuative quei rapporti aventi ad oggetto prestazioni “di facere” riconducibili allo schema generale del lavoro autonomo ove il prestatore d’opera svolge la sua attività in autonomia, con responsabilità e rischi propri, purchè caratterizzati dalla continuità, dal collegamento funzionale con gli scopi perseguiti dal committente e dall’esecuzione prevalentemente personale. Nel caso di specie sono stati ritenuti sussistenti i requisiti della collaborazione coordinata e continuativa in quanto, dall’istruttoria svolta, è emerso che i giornalisti fotografi - oggetto di giudizio - si relazionavano stabilmente con la redazione e svolgevano anche attività di ricerca di notizie nell’interesse della testata, coordinandosi con i redattori in merito alla necessità di loro eventuali trasferte e comunicavano le assenze per consentire alla redazione di determinarsi di conseguenza. Il collegamento funzionale con l’impresa è stato ritenuto, dunque, intrinseco nella funzionalizzazione di un’attività di quotidiana messa a disposizione delle immagini per la testata che sulle collaborazioni coordinate e continuative doveva fare stabile affidamento per la copertura informativa del territorio. Al contrario è stata ritenuta irrilevante la circostanza che i fotografi potevano rivendere le proprie foto ad altre testate e che l’attività poteva essere svolta, previo accordo tra più professionisti in larga parte incardinati nella struttura operativa della medesima redazione, con carattere di continuità. Si tratta, infatti, pur sempre di prestazioni di lavoro autonomo benché prive del carattere della occasionalità e rese in stretto coordinamento funzionale con le esigenze della testata al fine di consentirne la quotidiana operatività.